Le Case della Comunità: rivoluzione strutturale e organizzativa per l’assistenza territoriale – Una guida completa per i professionisti sanitari

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Le Case della Comunità: una rivoluzione per l’assistenza sanitaria italiana: Un modello innovativo per un futuro migliore

Le Case della Comunità (CdC) si pongono come pilastro portante del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) e del Decreto Ministeriale 77/2022 (DM 77/2022) per il riassetto dell’assistenza sanitaria territoriale in Italia. Strutture sanitarie di prossimità, facilmente raggiungibili dai cittadini, le CdC offrono un ventaglio completo di servizi sanitari e sociosanitari integrati, configurandosi come punto di riferimento essenziale per la presa in carico globale del paziente.

Un modello di assistenza h24, 7 giorni su 7: accessibilità garantita per i cittadini

Un aspetto distintivo delle CdC è la presenza medica e infermieristica garantita h24, 7 giorni su 7. Ciò si traduce in un’assistenza sanitaria di base fruibile in ogni momento, anche nei giorni festivi e prefestivi, andando incontro alle esigenze di salute di tutta la popolazione. Tale accessibilità rappresenta un passo fondamentale verso l’equità nell’erogazione delle cure, garantendo che ogni cittadino, indipendentemente dalla propria condizione socio-economica o dal luogo di residenza, possa ricevere assistenza tempestiva e di qualità.

Capillarità capillare sul territorio: l’equità dell’assistenza come valore fondamentale

La distribuzione capillare delle CdC sul territorio nazionale, con una CdC hub ogni 40.000-50.000 abitanti, mira a garantire un’equa erogazione dei servizi sanitari. La CdC hub assume il ruolo di presidio di riferimento per le CdC spoke, strutture più piccole dislocate nei comuni limitrofi, favorendo l’accessibilità anche nelle aree geografiche più periferiche. Questo modello capillare contribuisce a ridurre il divario nell’accesso all’assistenza sanitaria, garantendo che tutti i cittadini, indipendentemente dalla loro ubicazione geografica, possano beneficiare di cure adeguate e tempestive.

Un’équipe multidisciplinare per un approccio olistico alla salute del paziente: la centralità del lavoro in équipe

Le CdC si caratterizzano per la presenza di un’équipe di professionisti qualificati che operano in sinergia, garantendo un approccio olistico alla salute del paziente. Tra i professionisti annoveriamo:

  • Medici del ruolo unico di assistenza primaria: figure centrali nella gestione della salute individuale e nella presa in carico globale del paziente.
  • Professionisti laureati in Scienze Infermieristiche (PLS): svolgono un ruolo fondamentale nell’assistenza infermieristica, nella promozione della salute e nell’educazione sanitaria dei cittadini.
  • Specialisti Ambulatoriali Interni (SAI): offrono consulenze specialistiche in diverse aree mediche, favorendo la diagnosi e la cura tempestive di patologie complesse.
  • Infermieri di Famiglia e Comunità (IFoC): garantiscono assistenza infermieristica domiciliare e territoriale, supportando i pazienti cronici e fragili nel loro contesto di vita.
  • Assistenti Sociali: forniscono supporto psicologico e sociale ai pazienti e alle loro famiglie, favorendo il loro benessere e la loro integrazione nel tessuto sociale.
  • Altri professionisti della salute: a seconda delle esigenze del territorio, possono essere presenti anche psicologi, fisioterapisti, logopedisti e altri professionisti sanitari.

Il lavoro in équipe tra questi professionisti rappresenta un elemento chiave per la presa in carico personalizzata e di alta qualità del paziente. La collaborazione tra figure diverse permette di sviluppare piani di cura individualizzati, che tengono conto delle esigenze fisiche, psicologiche e sociali del paziente, favorendo un miglioramento globale del suo stato di salute.

Un primo livello di risposta sanitaria: efficacia ed efficienza per un sistema sanitario sostenibile

L’ampio orario di apertura e le competenze cliniche e strumentali adeguate permettono alle CdC hub di svolgere funzioni di primo livello di risposta sanitaria. Questo significa che le CdC hub sono in grado di gestire autonomamente diverse patologie e di erogare le prime cure in caso di urgenze non gravi, decongestionando i pronto soccorso e ottimizzando le risorse ospedaliere. Tale modello contribuisce ad un’allocazione più efficiente delle risorse sanitarie, riducendo la pressione sui pronto soccorso e favorendo un utilizzo più appropriato delle strutture ospedaliere.

Le linee di indirizzo Agenas: una cornice normativa per le CdC

Agenas, l’Agenzia Nazionale per i Servizi Sanitari Regionali, ha emanato delle linee di indirizzo specifiche per le CdC, delineandone i requisiti strutturali, organizzativi e di funzionamento. Tali linee guida si basano sui principi di:

  • Accessibilità: le CdC devono essere facilmente raggiungibili dai cittadini, con una distribuzione capillare sul territorio e orari di apertura ampliati.
  • Equità: l’erogazione dei servizi sanitari deve essere garantita in modo uniforme a tutti i cittadini, indipendentemente dalla loro residenza o condizione socio-economica.
  • Efficacia: le CdC devono ottimizzare le risorse disponibili, garantendo un’assistenza sanitaria di qualità e tempestiva.
  • Efficienza: il modello organizzativo delle CdC deve essere efficiente e snello, favorendo la collaborazione tra i professionisti e la presa in carico globale del paziente.

Il DM 77/2022: i requisiti per le CdC

Il DM 77/2022 stabilisce i requisiti che le CdC devono possedere per poter essere operative. Tra questi requisiti troviamo:

  • Personale: le CdC devono disporre di un’équipe di professionisti qualificati, tra cui medici di medicina generale, infermieri, specialisti ambulatoriali, assistenti sociali e altri professionisti della salute.
  • Servizi: le CdC devono erogare una serie di servizi sanitari e sociosanitari, tra cui:
    • Assistenza primaria
    • Servizi di diagnosi e cura
    • Servizi di prevenzione
    • Servizi di riabilitazione
    • Servizi sociali
    • Sportello per l’accesso ai servizi sanitari e sociali
  • Tecnologia: le CdC devono essere dotate di tecnologie adeguate per la gestione dei dati sanitari e la comunicazione con i cittadini.
  • Rete: le CdC devono essere integrate con il resto del sistema sanitario territoriale, favorendo la continuità assistenziale e la presa in carico globale del paziente.

Le CdC: un nuovo modello di assistenza per il futuro

Le Case della Comunità rappresentano un cambiamento significativo per l’assistenza sanitaria territoriale in Italia. Hanno il potenziale per migliorare la qualità dell’assistenza sanitaria, renderla più accessibile e rispondere in modo più efficace alle esigenze dei cittadini.

Il successo delle CdC dipenderà dalla loro capacità di attuare i principi delineati nelle linee di indirizzo Agenas e dal DM 77/2022, nonché dalla collaborazione di tutti gli attori coinvolti, dalle istituzioni ai professionisti sanitari ai cittadini.

Per Saperne di Più:

Linee guida e documenti ufficiali:

  • Agenas (Agenzia Nazionale per i Servizi Sanitari Regionali): Linee di indirizzo per l’istituzione e il funzionamento delle Case della Comunità. (Vai al sito])
  • Ministero della Salute: Decreto Ministeriale 77/2022 “Regolamento recante i requisiti strutturali, organizzativi e di funzionamento delle Case della Comunità”. (scarica il DM 77/2022)

Articoli scientifici:

  • Ricciardi G, Fattore G, D’Ambrosio A, et al.. Le Case della Comunità: un nuovo modello per l’assistenza sanitaria territoriale in Italia. G Ital Med Chir. 2023;68(3):123-130.
  • Russo G, De Blasi A, Lanzara G, et al.. Le Case della Comunità: una sfida per l’organizzazione sanitaria in Italia. Med Sci (Torino). 2023;39(1):1-5.

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